Commento, spiegazione e studio di Luca 23:34-49, verso per verso
E Gesù diceva:
E il popolo stava a guardare. E anche i magistrati si facean beffe di lui, dicendo: Ha salvato altri, salvi se stesso, se è il Cristo, l'Eletto di Dio!
E i soldati pure lo schernivano, accostandosi, presentandogli dell'aceto e dicendo:
Se tu sei il re de' Giudei, salva te stesso!
E v'era anche questa iscrizione sopra il suo capo: QUESTO E IL RE DEI GIUDEI.
E uno de' malfattori appesi lo ingiuriava, dicendo: Non se' tu il Cristo? Salva te stesso e noi!
Ma l'altro, rispondendo, lo sgridava e diceva: Non hai tu nemmeno timor di Dio, tu che ti trovi nel medesimo supplizio?
E per noi è cosa giusta, perché riceviamo la condegna pena de' nostri fatti; ma questi non ha fatto nulla di male.
E diceva: Gesù, ricordati di me quando sarai venuto nel tuo regno!
E Gesù gli disse:
Ora era circa l'ora sesta, e si fecero tenebre per tutto il paese, fino all'ora nona, essendosi oscurato il sole.
La cortina del tempio si squarciò pel mezzo.
E Gesù, gridando con gran voce, disse:
E il centurione, veduto ciò che era accaduto, glorificava Iddio dicendo: Veramente, quest'uomo era giusto.
E tutte le turbe che si erano raunate a questo spettacolo, vedute le cose che erano successe, se ne tornavano battendosi il petto.
Ma tutti i suoi conoscenti e le donne che lo aveano accompagnato dalla Galilea, stavano a guardare queste cose da lontano.