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Guardatevi dal disprezzare alcuno di questi piccoli; perché io vi dico che gli angeli loro, ne' cieli, vedono del continuo la faccia del Padre mio che è ne' cieli.
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Poiché il Figliuol dell'uomo è venuto a salvare ciò che era perito.
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Che vi par egli? Se un uomo ha cento pecore e una di queste si smarrisce, non lascerà egli le novantanove sui monti per andare in cerca della smarrita?
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E se gli riesce di ritrovarla, in verità vi dico ch'ei si rallegra più di questa che delle novantanove che non si erano smarrite.
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Così è voler del Padre vostro che è nei cieli, che neppure un di questi piccoli perisca.
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Se poi il tuo fratello ha peccato contro di te, va' e riprendilo fra te e lui solo. Se t'ascolta, avrai guadagnato il tuo fratello;
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ma, se non t'ascolta, prendi teco ancora una o due persone, affinché ogni parola sia confermata per bocca di due o tre testimoni.
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E se rifiuta d'ascoltarli, dillo alla chiesa; e se rifiuta di ascoltare anche la chiesa, siati come il pagano e il pubblicano.
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Io vi dico in verità che tutte le cose che avrete legate sulla terra, saranno legate nel cielo; e tutte le cose che avrete sciolte sulla terra, saranno sciolte nel cielo.
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Ed anche in verità vi dico: Se due di voi sulla terra s'accordano a domandare una cosa qualsiasi, quella sarà loro concessa dal Padre mio che è nei cieli.
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Poiché dovunque due o tre son raunati nel nome mio, quivi son io in mezzo a loro.
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Allora Pietro, accostatosi, gli disse: Signore, quante volte, peccando il mio fratello contro di me, gli perdonerò io? fino a sette volte?
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E Gesù a lui: lo non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
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Perciò il regno de' cieli è simile ad un re che volle fare i conti co' suoi servitori.
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E avendo cominciato a fare i conti, gli fu presentato uno, ch'era debitore di diecimila talenti.
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E non avendo egli di che pagare, il suo signore comandò che fosse venduto lui con la moglie e i figliuoli e tutto quant'avea, e che il debito fosse pagato.
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Onde il servitore, gettatosi a terra, gli si prostrò dinanzi, dicendo: Abbi pazienza con me, e ti pagherò tutto.
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E il signore di quel servitore, mosso a compassione, lo lasciò andare, e gli rimise il debito.
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Ma quel servitore, uscito, trovò uno de' suoi conservi che gli dovea cento denari; e afferratolo, lo strangolava, dicendo: Paga quel che devi!
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Onde il conservo, gettatosi a terra, lo pregava dicendo: Abbi pazienza con me, e ti pagherò.
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Ma colui non volle; anzi andò e lo cacciò in prigione, finché avesse pagato il debito.
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Or i suoi conservi, veduto il fatto, ne furono grandemente contristati, e andarono a riferire al loro signore tutto l'accaduto.
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Allora il suo signore lo chiamò a sé e gli disse: Malvagio servitore, io t'ho rimesso tutto quel debito, perché tu me ne supplicasti;
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non dovevi anche tu aver pietà del tuo conservo, com'ebbi anch'io pietà di te?
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E il suo signore, adirato, lo diede in man degli aguzzini fino a tanto che avesse pagato tutto quel che gli doveva.
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Così vi farà anche il Padre mio celeste, se ognun di voi non perdona di cuore al proprio fratello.