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Il regno de' cieli è simile ad un re, il quale fece le nozze del suo figliuolo.
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E mandò i suoi servitori a chiamare gl'invitati alle nozze; ma questi non vollero venire.
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Di nuovo mandò degli altri servitori, dicendo: Dite agli invitati: Ecco, io ho preparato il mio pranzo; i miei buoi ed i miei animali ingrassati sono ammazzati, e tutto è pronto; venite alle nozze.
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Ma quelli, non curandosene, se n'andarono, chi al suo campo, chi al suo traffico;
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gli altri poi, presi i suoi servitori, li oltraggiarono e li uccisero.
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Allora il re s'adirò, e mandò le sue truppe a sterminare quegli omicidi e ad ardere la loro città.
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Quindi disse ai suoi servitori: Le nozze, si, sono pronte; ma gl'invitati non ne erano degni.
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Andate dunque sui crocicchi delle strade e chiamate alle nozze quanti troverete.
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E quei servitori, usciti per le strade, raunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni; e la sala delle nozze fu ripiena di commensali.
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Or il re, entrato per vedere quelli che erano a tavola, notò quivi un uomo che non vestiva l'abito di nozze.
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E gli disse: Amico, come sei entrato qua senza aver un abito da nozze? E colui ebbe la bocca chiusa.
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Allora il re disse ai servitori: Legatelo mani e piedi e gettatelo nelle tenebre di fuori. Ivi sarà il pianto e lo stridor de' denti.