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E mandò i suoi servitori a chiamare gl'invitati alle nozze; ma questi non vollero venire.
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Di nuovo mandò degli altri servitori, dicendo: Dite agli invitati: Ecco, io ho preparato il mio pranzo; i miei buoi ed i miei animali ingrassati sono ammazzati, e tutto è pronto; venite alle nozze.
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Ma quelli, non curandosene, se n'andarono, chi al suo campo, chi al suo traffico;
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gli altri poi, presi i suoi servitori, li oltraggiarono e li uccisero.
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Allora il re s'adirò, e mandò le sue truppe a sterminare quegli omicidi e ad ardere la loro città.
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Quindi disse ai suoi servitori: Le nozze, si, sono pronte; ma gl'invitati non ne erano degni.
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Andate dunque sui crocicchi delle strade e chiamate alle nozze quanti troverete.
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E quei servitori, usciti per le strade, raunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni; e la sala delle nozze fu ripiena di commensali.
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Or il re, entrato per vedere quelli che erano a tavola, notò quivi un uomo che non vestiva l'abito di nozze.
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E gli disse: Amico, come sei entrato qua senza aver un abito da nozze? E colui ebbe la bocca chiusa.
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Allora il re disse ai servitori: Legatelo mani e piedi e gettatelo nelle tenebre di fuori. Ivi sarà il pianto e lo stridor de' denti.
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Poiché molti son chiamati, ma pochi eletti.
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Allora i Farisei, ritiratisi, tennero consiglio per veder di coglierlo in fallo nelle sue parole.
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E gli mandarono i loro discepoli con gli Erodiani a dirgli: Maestro, noi sappiamo che sei verace e insegni la via di Dio secondo verità, e non ti curi d'alcuno, perché non guardi all'apparenza delle persone.
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Dicci dunque: Che te ne pare? E' egli lecito pagare il tributo a Cesare, o no?
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Ma Gesù, conosciuta la loro malizia, disse: Perché mi tentate, ipocriti?
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Mostratemi la moneta del tributo. Ed essi gli porsero un denaro. Ed egli domandò loro:
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Di chi è questa effigie e questa iscrizione?
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Gli risposero: Di Cesare. Allora egli disse loro: Rendete dunque a Cesare quel ch'è di Cesare, e a Dio quel ch'è di Dio.
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Ed essi, udito ciò, si maravigliarono; e, lasciatolo, se ne andarono.
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In quell'istesso giorno vennero a lui de' Sadducei, i quali dicono che non v'è risurrezione, e gli domandarono:
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Maestro, Mosè ha detto: Se uno muore senza figliuoli, il fratel suo sposi la moglie di lui e susciti progenie al suo fratello.
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Or v'erano fra di noi sette fratelli; e il primo, ammogliatosi, morì; e, non avendo prole, lasciò sua moglie al suo fratello.
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Lo stesso fece pure il secondo, poi il terzo, fino al settimo.
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Infine, dopo tutti, morì anche la donna.
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Alla risurrezione, dunque, di quale dei sette sarà ella moglie? Poiché tutti l'hanno avuta.
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Ma Gesù, rispondendo, disse loro: Voi errate, perché non conoscete le Scritture, né la potenza di Dio.
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Perché alla risurrezione né si prende né si dà moglie; ma i risorti son come angeli ne' cieli.
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Quanto poi alla risurrezione dei morti, non avete voi letto quel che vi fu insegnato da Dio,
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quando disse: Io sono l'Iddio di Abramo e l'Iddio d'Isacco e l'Iddio di Giacobbe? Egli non è l'Iddio de' morti, ma de' viventi.
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E le turbe, udite queste cose, stupivano della sua dottrina.