Commento, spiegazione e studio di Nehemia 2:6-10, verso per verso
E il re, che avea la regina seduta allato, mi disse: "Quanto durerà il tuo viaggio? e quando ritornerai?" La cosa piacque al re, ei mi lasciò andare, e io gli fissai un termine di tempo.
Poi dissi al re: "Se così piace al re, mi si diano delle lettere per i governatori d'oltre il fiume affinché mi lascino passare ed entrare in Giuda,
e una lettera per Asaf, guardiano del parco del re, affinché mi dia del legname per costruire le porte del castello annesso alla casa dell'Eterno, per le mura della città, e per la casa che abiterò io". E il re mi diede le lettere, perché la benefica mano del mio Dio era su me.
Io giunsi presso i governatori d'oltre il fiume, e diedi loro le lettere del re. Il re avea mandati meco dei capi dell'esercito e dei cavalieri.
E quando Samballat, lo Horonita, e Tobia, il servo Ammonita, furono informati del mio arrivo, ebbero gran dispiacere della venuta d'un uomo che procurava il bene de' figliuoli d'Israele.