Commento, spiegazione e studio di Nehemia 6:10-19, verso per verso
Ed io andai a casa di Scemaia, figliuolo di Delaia, figliuolo di Mehetabeel, che s'era quivi rinchiuso; ed egli mi disse: "Troviamoci assieme nella casa di Dio, dentro al tempio, e chiudiamo le porte del tempio; poiché coloro verranno ad ucciderti, e verranno a ucciderti di notte".
Ma io risposi: "Un uomo come me si dà egli alla fuga? E un uomo qual son io potrebb'egli entrare nel tempio e vivere? No, io non v'entrerò".
E io compresi ch'ei non era mandato da Dio, ma avea pronunziata quella profezia contro di me, perché obia e Samballat l'aveano pagato.
E l'aveano pagato per impaurirmi e indurmi ad agire a quel modo e a peccare, affin di aver materia da farmi una cattiva riputazione e da coprirmi d'onta.
O mio Dio, ricordati di Tobia, di Samballat, e di queste loro opere! Ricordati anche della profetessa oadia e degli altri profeti che han cercato di spaventarmi!
Or le mura furon condotte a fine il venticinquesimo giorno di Elul, in cinquantadue giorni.
E quando tutti i nostri nemici l'ebber saputo, tutte le nazioni circonvicine furon prese da timore, e restarono grandemente avvilite ai loro propri occhi perché riconobbero che quest'opera s'era compiuta con l'aiuto del nostro Dio.
In que' giorni, anche de' notabili di Giuda mandavano frequenti lettere a Tobia, e ne ricevevano da obia,
giacché molti in Giuda gli eran legati per giuramento perch'egli era genero di Scecania figliuolo di rah, e Johanan, suo figliuolo, avea sposata la figliuola di Meshullam, figliuolo di Berekia.
Essi dicevan del bene di lui perfino in presenza mia, e gli riferivan le mie parole. E Tobia mandava lettere per impaurirmi.