Commento, spiegazione e studio di Numeri 24:14-25, verso per verso
Ed ora, ecco, io me ne vado al mio popolo; vieni, io t'annunzierò ciò che questo popolo farà al popolo tuo nei giorni avvenire".
Allora Balaam pronunziò il suo oracolo e disse: "Così dice Balaam, figliuolo di Beor; così dice l'uomo che ha l'occhio aperto,
così dice colui che ode le parole di Dio, che conosce la scienza dell'Altissimo, che contempla la visione dell'Onnipotente, colui che si prostra e a cui s'aprono gli occhi:
Lo vedo, ma non ora; lo contemplo, ma non vicino: un astro sorge da Giacobbe, e uno scettro s'eleva da Israele, che colpirà Moab da un capo all'altro e abbatterà tutta quella razza turbolenta.
S'impadronirà di Edom, s'impadronirà di Seir, suo nemico; Israele farà prodezze.
Da Giacobbe verrà un dominatore che sterminerà i superstiti delle città.
Balaam vide anche Amalek, e pronunziò il suo oracolo, dicendo: "Amalek è la prima delle nazioni ma il suo avvenire fa capo alla rovina".
Vide anche i Kenei, e pronunziò il suo oracolo, dicendo: "La tua dimora è solida e il tuo nido è posto nella roccia;
nondimeno, il Keneo dovrà essere devastato, finché l'Assiro ti meni in cattività".
Poi pronunziò di nuovo il suo oracolo e disse: "Ahimè! Chi sussisterà quando Iddio avrà stabilito colui?
Ma delle navi verranno dalle parti di Kittim e umilieranno Assur, umilieranno Eber, ed egli pure finirà per esser distrutto".
Poi Balaam si levò, partì e se ne tornò a casa sua; e Balak pure se ne andò per la sua strada.