Commento, spiegazione e studio di Numeri 35:16-24, verso per verso
Ma se uno colpisce un altro con uno stromento di ferro, sì che quello ne muoia, quel tale è un omicida; 'omicida dovrà esser punito di morte.
E se lo colpisce con una pietra che aveva in mano, atta a causare la morte, e il colpito muore, quel tale è un omicida; l'omicida dovrà esser punito di morte.
O se lo colpisce con uno stromento di legno che aveva in mano, atto a causare la morte, e il colpito muore, quel tale è un omicida; l'omicida dovrà esser punito di morte.
Sarà il vindice del sangue quegli che metterà a morte l'omicida; quando lo incontrerà, l'ucciderà.
Se uno dà a un altro una spinta per odio, o gli getta contro qualcosa con premeditazione, sì che quello ne muoia,
o lo colpisce per inimicizia con la mano, sì che quello ne muoia, colui che ha colpito dovrà esser punito di morte; è un omicida; il vindice del sangue ucciderà l'omicida quando lo incontrerà.
Ma se gli da una spinta per caso e non per inimicizia, o gli getta contro qualcosa senza premeditazione,
o se, senza vederlo, gli fa cadere addosso una pietra che possa causare la morte, e quello ne muore, senza che l'altro gli fosse nemico o gli volesse fare del male,
allora ecco le norme secondo le quali la raunanza giudicherà fra colui che ha colpito e il vindice del sangue.