Commento, spiegazione e studio di Numeri 9:1-10, verso per verso
L'Eterno parlò ancora a Mosè, nel deserto di Sinai, il primo mese del secondo anno da che furono usciti dal paese d'Egitto, dicendo:
"I figliuoli d'Israele celebreranno la pasqua nel tempo stabilito.
La celebrerete nel tempo stabilito, il quattordicesimo giorno di questo mese, sull'imbrunire; la celebrerete secondo tutte le leggi e secondo tutte le prescrizioni che vi si riferiscono".
E Mosè parlò ai figliuoli d'Israele perché celebrassero la pasqua.
Ed essi celebrarono la pasqua il quattordicesimo giorno del primo mese, sull'imbrunire, nel deserto di inai; i figliuoli d'Israele si conformarono a tutti gli ordini che l'Eterno avea dati a Mosè.
Or v'erano degli uomini che, essendo impuri per aver toccato un morto, non potevan celebrare la pasqua in quel giorno. Si presentarono in quello stesso giorno davanti a Mosè e davanti ad Aaronne;
e quegli uomini dissero a Mosè: "Noi siamo impuri per aver toccato un morto; perché ci sarebb'egli tolto di poter presentare l'offerta dell'Eterno, al tempo stabilito, in mezzo ai figliuoli d'Israele?"
E Mosè rispose loro: "Aspettate, e sentirò quel che l'Eterno ordinerà a vostro riguardo".
E l'Eterno parlò a Mosè, dicendo:
"Parla ai figliuoli d'Israele, e di' loro: Se uno di voi o de' vostri discendenti sarà impuro per il contatto con un morto o sarà lontano in viaggio, celebrerà lo stesso la pasqua in onore dell'Eterno.