Commento, spiegazione e studio di Numeri 9:6-14, verso per verso
Or v'erano degli uomini che, essendo impuri per aver toccato un morto, non potevan celebrare la pasqua in quel giorno. Si presentarono in quello stesso giorno davanti a Mosè e davanti ad Aaronne;
e quegli uomini dissero a Mosè: "Noi siamo impuri per aver toccato un morto; perché ci sarebb'egli tolto di poter presentare l'offerta dell'Eterno, al tempo stabilito, in mezzo ai figliuoli d'Israele?"
E Mosè rispose loro: "Aspettate, e sentirò quel che l'Eterno ordinerà a vostro riguardo".
E l'Eterno parlò a Mosè, dicendo:
"Parla ai figliuoli d'Israele, e di' loro: Se uno di voi o de' vostri discendenti sarà impuro per il contatto con un morto o sarà lontano in viaggio, celebrerà lo stesso la pasqua in onore dell'Eterno.
La celebreranno il quattordicesimo giorno del secondo mese, sull'imbrunire; la mangeranno con del pane senza lievito e con delle erbe amare;
non ne lasceranno nulla di resto fino al mattino, e non ne spezzeranno alcun osso. La celebreranno secondo tutte le leggi della pasqua.
Ma colui ch'è puro e che non è in viaggio, se s'astiene dal celebrare la pasqua, quel tale sarà sterminato di fra il suo popolo; siccome non ha presentato l'offerta all'Eterno nel tempo stabilito, quel tale porterà la pena del suo peccato.
E se uno straniero che soggiorna tra voi celebra la pasqua dell'Eterno, si conformerà alle leggi e alle prescrizioni della pasqua. Avrete un'unica legge, per lo straniero e per il nativo del paese".