Commento, spiegazione e studio di Osea 2:10-16, verso per verso
E ora scoprirò la sua vergogna agli occhi de' suoi amanti, e nessuno la salverà dalla mia mano.
E farò cessare tutte le sue gioie, le sue feste, i suoi noviluni, e i suoi sabati, e tutte le sue solennità.
E devasterò le sue vigne e i suoi fichi, di cui diceva: "Sono il salario, che m'han dato i miei amanti"; e li ridurrò in un bosco, e le bestie della campagna li divoreranno.
E la punirò a motivo de' giorni de' Baali, quando offriva loro profumi, e s'adornava de' suoi pendenti e de' suoi gioielli e se n'andava dietro ai suoi amanti, e mi dimenticava, dice l'Eterno.
Perciò, ecco, io l'attrarrò, la condurrò nel deserto, e parlerò al suo cuore.
Di là le darò le sue vigne, e la valle d'Acor come porta di speranza; quivi ella mi risponderà come ai giorni della sua giovinezza, come ai giorni che uscì fuori dal paese d'Egitto.
E in quel giorno avverrà, dice l'Eterno, che tu mi chiamerai: "Marito mio!" e non mi chiamerai più: Mio Baal!"