Commento, spiegazione e studio di Proverbi 7:5-23, verso per verso
affinché ti preservino dalla donna altrui, dall'estranea che usa parole melate.
Ero alla finestra della mia casa, e dietro alla mia persiana stavo guardando,
quando vidi, tra gli sciocchi, scorsi, tra i giovani, un ragazzo privo di senno,
che passava per la strada, presso all'angolo dov'essa abitava, e si dirigeva verso la casa di lei,
al crepuscolo, sul declinar del giorno, allorché la notte si faceva nera, oscura.
Ed ecco farglisi incontro una donna in abito da meretrice e astuta di cuore,
turbolenta e proterva, che non teneva piede in casa:
ora in istrada, ora per le piazze, e in agguato presso ogni canto.
Essa lo prese, lo baciò, e sfacciatamente gli disse:
"Dovevo fare un sacrifizio di azioni di grazie; oggi ho sciolto i miei voti;
perciò ti son venuta incontro per cercarti, e t'ho trovato.
Ho guarnito il mio letto di morbidi tappeti, di coperte ricamate con filo d'Egitto;
l'ho profumato di mirra, d'aloe e di cinnamomo.
Vieni inebriamoci d'amore fino al mattino, sollazziamoci in amorosi piaceri;
giacché il mio marito non è a casa; è andato in viaggio lontano;
ha preso seco un sacchetto di danaro, non tornerà a casa che al plenilunio".
Ella lo sedusse con le sue molte lusinghe, lo trascinò con la dolcezza delle sue labbra.
Egli le andò dietro subito, come un bove va al macello, come uno stolto è menato ai ceppi che lo castigheranno,
come un uccello s'affretta al laccio, senza sapere ch'è teso contro la sua vita, finché una freccia gli trapassi il fegato.