Commento, spiegazione e studio di Romani 2:4-13, verso per verso
Ovvero sprezzi tu le ricchezze della sua benignità, della sua pazienza e della sua longanimità, non riconoscendo che la benignità di Dio ti trae a ravvedimento?
Tu invece, seguendo la tua durezza e il tuo cuore impenitente, t'accumuli un tesoro d'ira, per il giorno dell'ira e della rivelazione del giusto giudizio di Dio,
il quale renderà a ciascuno secondo le sue opere:
vita eterna a quelli che con la perseveranza nel bene oprare cercano gloria e onore e immortalità;
ma a quelli che son contenziosi e non ubbidiscono alla verità ma ubbidiscono alla ingiustizia, ira e indignazione.
Tribolazione e angoscia sopra ogni anima d'uomo che fa il male; del Giudeo prima, e poi del Greco;
ma gloria e onore e pace a chiunque opera bene; al Giudeo prima e poi al Greco;
poiché dinanzi a Dio non c'è riguardo a persone.
Infatti, tutti coloro che hanno peccato senza legge, periranno pure senza legge; e tutti coloro che hanno peccato avendo legge, saranno giudicati con quella legge;
poiché non quelli che ascoltano la legge son giusti dinanzi a Dio, ma quelli che l'osservano saranno giustificati.