Commento, spiegazione e studio di Romani 6:5-14, verso per verso
Perché, se siamo divenuti una stessa cosa con lui per una morte somigliante alla sua, lo saremo anche per una risurrezione simile alla sua, sapendo questo:
che il nostro vecchio uomo è stato crocifisso con lui, affinché il corpo del peccato fosse annullato, onde noi non serviamo più al peccato;
poiché colui che è morto, è affrancato dal peccato.
Ora, se siamo morti con Cristo, noi crediamo che altresì vivremo con lui,
sapendo che Cristo, essendo risuscitato dai morti, non muore più; la morte non lo signoreggia più.
Poiché il suo morire fu un morire al peccato, una volta per sempre; ma il suo vivere è un vivere a Dio.
Così anche voi fate conto d'esser morti al peccato, ma viventi a Dio, in Cristo Gesù.
Non regni dunque il peccato nel vostro corpo mortale per ubbidirgli nelle sue concupiscenze;
e non prestate le vostre membra come strumenti d'iniquità al peccato; ma presentate voi stessi a Dio come di morti fatti viventi, e le vostre membra come strumenti di giustizia a Dio;
perché il peccato non vi signoreggerà, poiché non siete sotto la legge, ma sotto la grazia.