Commento, spiegazione e studio di Romani 9:20-26, verso per verso
Piuttosto, o uomo, chi sei tu che replichi a Dio? La cosa formata dirà essa a colui che la formò: Perché mi facesti così?
Il vasaio non ha egli potestà sull'argilla, da trarre dalla stessa massa un vaso per uso nobile, e un altro per uso ignobile?
E che v'è mai da replicare se Dio, volendo mostrare la sua ira e far conoscere la sua potenza, ha sopportato con molta longanimità de' vasi d'ira preparati per la perdizione,
e se, per far conoscere le ricchezze della sua gloria verso de' vasi di misericordia che avea già innanzi preparati per la gloria,
li ha anche chiamati (parlo di noi) non soltanto di fra i Giudei ma anche di fra i Gentili?
Così Egli dice anche in Osea: Io chiamerò mio popolo quello che non era mio popolo, e "amata" uella che non era amata;
e avverrà che nel luogo ov'era loro stato detto: "Voi non siete mio popolo," quivi saran chiamati figliuoli dell'Iddio vivente.