Commento, spiegazione e studio di Salmi 102:6-18, verso per verso
Son simile al pellicano del deserto, son come il gufo de' luoghi desolati.
Io veglio, e sono come il passero solitario sul tetto.
I miei nemici m'oltraggiano ogni giorno; quelli che son furibondi contro di me si servon del mio nome per imprecare.
Poiché io mangio cenere come fosse pane, e mescolo con lagrime la mia bevanda,
a cagione della tua indignazione e del tuo cruccio; poiché m'hai levato in alto e gettato via.
I miei giorni son come l'ombra che s'allunga, e io son disseccato come l'erba.
Ma tu, o Eterno, dimori in perpetuo, e la tua memoria dura per ogni età.
Tu ti leverai ed avrai compassione di Sion, poiché è tempo d'averne pietà; il tempo fissato è giunto.
Perché i tuoi servitori hanno affezione alle sue pietre, ed hanno pietà della sua polvere.
Allora le nazioni temeranno il nome dell'Eterno, e tutti i re della terra la tua gloria,
quando l'Eterno avrà riedificata Sion, sarà apparso nella sua gloria,
avrà avuto riguardo alla preghiera dei desolati, e non avrà sprezzato la loro supplicazione.
Questo sarà scritto per l'età a venire, e il popolo che sarà creato loderà l'Eterno,