Commento, spiegazione e studio di Salmi 106:13-32, verso per verso
Ben presto dimenticarono le sue opere; non aspettaron fiduciosi l'esecuzione dei suoi disegni,
ma si accesero di cupidigia nel deserto, e tentarono Dio nella solitudine.
Ed egli dette loro quel che chiedevano, ma mandò la consunzione nelle loro persone.
Furon mossi d'invidia contro Mosè nel campo, e contro Aaronne, il santo dell'Eterno.
La terra s'aprì, inghiottì Datan e coperse il sèguito d'Abiram.
Un fuoco s'accese nella loro assemblea, la fiamma consumò gli empi.
Fecero un vitello in Horeb, e adorarono un'immagine di getto;
così mutarono la loro gloria nella figura d'un bue che mangia l'erba.
Dimenticarono Dio, loro salvatore, che avea fatto cose grandi in Egitto,
cose maravigliose nel paese di Cham, cose tremende al Mar rosso.
Ond'egli parlò di sterminarli; ma Mosè, suo eletto, stette sulla breccia dinanzi a lui per stornar l'ira sua onde non li distruggesse.
Essi disdegnarono il paese delizioso, non credettero alla sua parola;
e mormorarono nelle loro tende, e non dettero ascolto alla voce dell'Eterno.
Ond'egli, alzando la mano, giurò loro che li farebbe cader nel deserto,
che farebbe perire la loro progenie fra le nazioni e li disperderebbe per tutti i paesi.
Si congiunsero anche con Baal-Peor e mangiarono dei sacrifizi dei morti.
Così irritarono Iddio colle loro azioni, e un flagello irruppe fra loro.
Ma Fineas si levò e fece giustizia, e il flagello fu arrestato.
E ciò gli fu imputato come giustizia per ogni età, in perpetuo.
Lo provocarono ad ira anche alle acque di Meriba, e venne del male a Mosè per cagion loro;