Commento, spiegazione e studio di Salmi 118:5-18, verso per verso
Dal fondo della mia distretta invocai l'Eterno; l'Eterno mi rispose e mi mise al largo.
L'Eterno è per me; io non temerò; che cosa mi può far l'uomo?
L'Eterno è per me, fra quelli che mi soccorrono; ed io vedrò quel che desidero su quelli che m'odiano.
E' meglio rifugiarsi nell'Eterno che confidare nell'uomo;
è meglio rifugiarsi nell'Eterno che confidare nei principi.
Tutte le nazioni m'hanno circondato; nel nome dell'Eterno, eccole da me sconfitte.
M'hanno circondato, sì, m'hanno accerchiato; nel nome dell'Eterno, eccole da me sconfitte.
M'hanno circondato come api, ma sono state spente come fuoco di spine; nel nome dell'Eterno io le ho sconfitte.
Tu m'hai spinto con violenza per farmi cadere, ma l'Eterno mi ha soccorso.
L'Eterno è la mia forza e il mio cantico, ed è stato la mia salvezza.
Un grido d'esultanza e di vittoria risuona nelle tende dei giusti: La destra dell'Eterno fa prodezze.
La destra dell'Eterno è levata in alto, la destra dell'Eterno fa prodezze.
Io non morrò, anzi vivrò, e racconterò le opere dell'Eterno.
Certo, l'Eterno mi ha castigato, ma non mi ha dato in balìa della morte.