Commento, spiegazione e studio di Salmi 139:1-13, verso per verso
Tu sai quando mi seggo e quando m'alzo, tu intendi da lungi il mio pensiero.
Tu mi scruti quando cammino e quando mi giaccio, e conosci a fondo tutte le mie vie.
Poiché la parola non è ancora sulla mia lingua, che tu, o Eterno, già la conosci appieno.
Tu mi stringi di dietro e davanti, e mi metti la mano addosso.
Una tal conoscenza è troppo maravigliosa per me, tanto alta, che io non posso arrivarci.
Dove me ne andrò lungi dal tuo spirito? e dove fuggirò dal tuo cospetto?
Se salgo in cielo tu vi sei; se mi metto a giacere nel soggiorno dei morti, eccoti quivi.
Se prendo le ali dell'alba e vo a dimorare all'estremità del mare,
anche quivi mi condurrà la tua mano, e la tua destra mi afferrerà.
Se dico: Certo le tenebre mi nasconderanno, e la luce diventerà notte intorno a me,
le tenebre stesse non possono nasconderti nulla, e la notte risplende come il giorno; le tenebre e la luce son tutt'uno per te.
Poiché sei tu che hai formato le mie reni, che m'hai intessuto nel seno di mia madre.