Commento, spiegazione e studio di Salmi 139:1-18, verso per verso
Tu sai quando mi seggo e quando m'alzo, tu intendi da lungi il mio pensiero.
Tu mi scruti quando cammino e quando mi giaccio, e conosci a fondo tutte le mie vie.
Poiché la parola non è ancora sulla mia lingua, che tu, o Eterno, già la conosci appieno.
Tu mi stringi di dietro e davanti, e mi metti la mano addosso.
Una tal conoscenza è troppo maravigliosa per me, tanto alta, che io non posso arrivarci.
Dove me ne andrò lungi dal tuo spirito? e dove fuggirò dal tuo cospetto?
Se salgo in cielo tu vi sei; se mi metto a giacere nel soggiorno dei morti, eccoti quivi.
Se prendo le ali dell'alba e vo a dimorare all'estremità del mare,
anche quivi mi condurrà la tua mano, e la tua destra mi afferrerà.
Se dico: Certo le tenebre mi nasconderanno, e la luce diventerà notte intorno a me,
le tenebre stesse non possono nasconderti nulla, e la notte risplende come il giorno; le tenebre e la luce son tutt'uno per te.
Poiché sei tu che hai formato le mie reni, che m'hai intessuto nel seno di mia madre.
Io ti celebrerò, perché sono stato fatto in modo maraviglioso, stupendo. Maravigliose sono le tue opere, e l'anima mia lo sa molto bene.
Le mie ossa non t'erano nascoste, quand'io fui formato in occulto e tessuto nelle parti più basse della terra.
I tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo; e nel tuo libro erano tutti scritti i giorni che m'eran destinati, quando nessun d'essi era sorto ancora.
Oh quanto mi son preziosi i tuoi pensieri, o Dio! Quant'è grande la somma d'essi!
Se li voglio contare, son più numerosi della rena; quando mi sveglio sono ancora con te.