Commento, spiegazione e studio di Salmi 18:7-18, verso per verso
Allora la terra fu scossa e tremò, i fondamenti de' monti furono smossi e scrollati; perch'egli era acceso d'ira.
Un fumo saliva dalle sue nari; un fuoco consumante gli usciva dalla bocca, e ne procedevano carboni accesi.
Egli abbassò i cieli e discese, avendo sotto i piedi una densa caligine.
Cavalcava sopra un cherubino e volava; volava veloce sulle ali del vento;
avea fatto delle tenebre la sua stanza nascosta, avea posto intorno a sé per suo padiglione l'oscurità dell'acque, le dense nubi de' cieli.
Per lo splendore che lo precedeva, le dense nubi si sciolsero con gragnuola e con carboni accesi.
L'Eterno tuonò ne' cieli e l'Altissimo diè fuori la sua voce con gragnuola e con carboni accesi.
E avventò le sue saette e disperse i nemici; lanciò folgori in gran numero e li mise in rotta.
Allora apparve il letto delle acque, e i fondamenti del mondo furono scoperti al tuo sgridare, o Eterno, al soffio del vento delle tue nari.
Egli distese dall'alto la mano e mi prese, mi trasse fuori delle grandi acque.
Mi riscosse dal mio potente nemico, e da quelli che mi odiavano perch'eran più forti di me.
Essi m'eran piombati addosso nel dì della mia calamità, ma l'Eterno fu il mio sostegno.