Commento, spiegazione e studio di Salmi 39:7-13, verso per verso
E ora, o Signore, che aspetto? La mia speranza è in te.
Liberami da tutte le mie trasgressioni; non far di me il vituperio dello stolto.
Io me ne sto muto, non aprirò bocca, perché sei tu che hai agito.
Toglimi d'addosso il tuo flagello! Io mi consumo sotto i colpi della tua mano.
Quando castigando l'iniquità tu correggi l'uomo, tu distruggi come la tignuola quel che ha di più caro; erto, ogni uomo non è che vanità. Sela.
O Eterno, ascolta la mia preghiera, e porgi l'orecchio al mio grido; non esser sordo alle mie lacrime; oiché io sono uno straniero presso a te, un pellegrino, come tutti i miei padri.
Distogli da me il tuo sguardo ond'io mi rianimi, prima che me ne vada, e non sia più.