Commento, spiegazione e studio di Salmi 69:2-15, verso per verso
Io sono affondato in un profondo pantano, ove non v'è da fermare il piede; son giunto in acque profonde e la corrente mi sommerge.
Sono stanco di gridare, la mia gola è riarsa; gli occhi mi vengon meno, mentre aspetto il mio Dio.
Quelli che m'odiano senza cagione sono più numerosi de' capelli del mio capo; sono potenti quelli che mi vorrebbero distrutto e che a torto mi sono nemici; perfino quello che non avevo preso, l'ho dovuto restituire.
O Dio, tu conosci la mia follia, e le mie colpe non ti sono occulte.
Non sian confusi, per cagion mia, quelli che sperano in te, o Signore, Eterno degli eserciti! Non siano svergognati per cagion mia, quelli che ti cercano, o Dio d'Israele!
Perché per amor tuo io porto il vituperio, e la vergogna mi copre la faccia.
Io son divenuto un estraneo ai miei fratelli, e un forestiero ai figliuoli di mia madre.
Poiché lo zelo della tua casa mi ha roso, e i vituperi di quelli che ti vituperano son caduti su me.
Io ho pianto, ho afflitto l'anima mia col digiuno, ma questo è divenuto un motivo d'obbrobrio.
Ho fatto d'un cilicio il mio vestito, ma son diventato il loro ludibrio.
Quelli che seggono alla porta discorron di me, e sono oggetto di canzone ai bevitori di cervogia.
Ma, quanto a me, la mia preghiera sale a te, o Eterno, nel tempo accettevole; o Dio, nella grandezza della tua misericordia, rispondimi, secondo la verità della tua salvezza.
Tirami fuor del pantano, e ch'io non affondi! Fa' ch'io sia liberato da quelli che m'odiano, e dalle acque profonde.
Non mi sommerga la corrente delle acque, non m'inghiottisca il gorgo, e non chiuda il pozzo la sua bocca su di me!