Commento, spiegazione e studio di Salmi 78:12-72, verso per verso
Egli avea compiuto maraviglie in presenza de' loro padri, nel paese d'Egitto, nelle campagne di Zoan.
Fendé il mare e li fece passare, e fermò le acque come in un mucchio.
Di giorno li guidò con una nuvola, e tutta la notte con una luce di fuoco.
Schiantò rupi nel deserto, e li abbeverò copiosamente, come da gorghi.
Fece scaturire ruscelli dalla roccia e ne fece scender dell'acque a guisa di fiumi.
Ma essi continuarono a peccare contro di lui, a ribellarsi contro l'Altissimo, nel deserto;
e tentarono Dio in cuor loro, chiedendo cibo a lor voglia.
E parlarono contro Dio, dicendo: Potrebbe Dio imbandirci una mensa nel deserto?
Ecco, egli percosse la roccia e ne colarono acque, ne traboccaron torrenti; potrebb'egli darci anche del pane, e provveder di carne il suo popolo?
Perciò l'Eterno, avendoli uditi, s'adirò fieramente, e un fuoco s'accese contro Giacobbe, e l'ira sua si levò contro Israele,
perché non aveano creduto in Dio, né avevano avuto fiducia nella sua salvazione;
eppure egli comandò alle nuvole di sopra, e aprì le porte del cielo,
e fece piover su loro manna da mangiare, e dette loro del frumento del cielo.
L'uomo mangiò del pane dei potenti; egli mandò loro del cibo a sazietà.
Fece levare in cielo il vento orientale, e con la sua potenza addusse il vento di mezzodì;
fece piover su loro della carne come polvere, degli uccelli alati, numerosi come la rena del mare;
e li fece cadere in mezzo al loro campo, d'intorno alle loro tende.
Così essi mangiarono e furon ben satollati, e Dio mandò loro quel che aveano bramato.
Non si erano ancora distolti dalle loro brame, avevano ancora il loro cibo in bocca,
quando l'ira di Dio si levò contro loro, e ne uccise tra i più fiorenti, e abbatté i giovani d'Israele.
Con tutto ciò peccarono ancora, e non credettero alle sue maraviglie.
Ond'egli consumò i loro giorni in vanità, e i loro anni in ispaventi.
Quand'ei li uccideva, essi lo ricercavano e tornavano bramosi di ritrovare Iddio;
e si ricordavano che Dio era la loro ròcca, l'Iddio altissimo il loro redentore.
Essi però lo lusingavano con la loro bocca, e gli mentivano con la loro lingua.
Il loro cuore non era diritto verso lui, e non eran fedeli al suo patto.
Ma egli, che è pietoso, che perdona l'iniquità e non distrugge il peccatore, più volte rattenne la sua ira, e non lasciò divampare tutto il suo cruccio.
Ei si ricordò ch'essi erano carne, un fiato che passa e non ritorna.
Quante volte si ribellarono a lui nel deserto, e lo contristarono nella solitudine!
E tornarono a tentare Iddio e a provocare il Santo d'Israele.
Non si ricordaron più della sua mano, del giorno in cui egli li liberò dal nemico,
quando operò i suoi miracoli in Egitto, e i suoi prodigi nelle campagne di Zoan;
mutò i loro fiumi in sangue, e i loro rivi in guisa che non potean più bere;
mandò contro loro mosche velenose che li divoravano, e rane che li distruggevano;
dette il loro raccolto ai bruchi e la loro fatica alle locuste;
distrusse le loro vigne con la gragnuola e i loro sicomori coi grossi chicchi d'essa;
abbandonò il loro bestiame alla grandine e le lor gregge ai fulmini.
Scatenò su loro l'ardore del suo cruccio, ira, indignazione e distretta, una torma di messaggeri di malanni.
Dette libero corso alla sua ira; non preservò dalla morte la loro anima, ma abbandonò la loro vita alla pestilenza.
Percosse tutti i primogeniti d'Egitto, le primizie del vigore nelle tende di Cham;
ma fece partire il suo popolo a guisa di pecore, e lo condusse a traverso il deserto come una mandra.
Lo guidò sicuramente sì che non ebbero da spaventarsi, mentre il mare inghiottiva i loro nemici.
Li fece arrivare alla sua santa frontiera, alla montagna che la sua destra avea conquistato.
Scacciò le nazioni dinanzi a loro, ne assegnò loro a sorte il paese quale eredità, e nelle tende d'esse fece abitare le tribù d'Israele.
E nondimeno tentarono l'Iddio altissimo e si ribellarono e non osservarono le sue testimonianze.
Si trassero indietro e furono sleali come i loro padri; si rivoltarono come un arco fallace;
lo provocarono ad ira coi loro alti luoghi, lo mossero a gelosia con le loro sculture.
Dio udì questo, e si adirò, prese Israele in grande avversione,
onde abbandonò il tabernacolo di Silo, la tenda ov'era dimorato fra gli uomini;
e lasciò menare la sua Forza in cattività, e lasciò cader la sua Gloria in man del nemico.
Abbandonò il suo popolo alla spada, e s'adirò contro la sua eredità.
Il fuoco consumo i loro giovani, e le loro vergini non ebber canto nuziale.
I loro sacerdoti caddero per la spada, e le loro vedove non fecer lamento.
Poi il Signore si risvegliò come uno che dormisse, come un prode che grida eccitato dal vino.
E percosse i suoi nemici alle spalle, e mise loro addosso un eterno vituperio.
Ma ripudiò la tenda di Giuseppe, e non elesse la tribù di Efraim;
ma elesse la tribù di Giuda, il monte di Sion ch'egli amava.
Edificò il suo santuario a guisa de' luoghi eccelsi, come la terra ch'egli ha fondata per sempre.
Elesse Davide, suo servitore, lo prese dagli ovili;
lo trasse di dietro alle pecore lattanti, per pascere Giacobbe suo popolo, ed Israele sua eredità.
Ed egli li pasturò secondo l'integrità del suo cuore, e li guidò con mano assennata.