Commento, spiegazione e studio di Salmi 88:13-18, verso per verso
Ma, quant'è a me, o Eterno, io grido a te, e la mattina la mia preghiera ti viene incontro.
Perché, o Eterno, rigetti tu l'anima mia? Perché nascondi il tuo volto da me?
Io sono afflitto, e morente fin da giovane; io porto il peso dei tuoi terrori e sono smarrito.
I tuoi furori mi son passati addosso; i tuoi terrori m'annientano,
mi circondano come acque ogni giorno, mi attornian tutti assieme.
Hai allontanato da me amici e compagni; i miei conoscenti sono le tenebre.