Commento, spiegazione e studio di Salmi 88:9-18, verso per verso
L'occhio mio si consuma per l'afflizione; io t'invoco ogni giorno, o Eterno, stendo verso te le mie mani.
Opererai tu qualche miracolo per i morti? I trapassati risorgeranno essi a celebrarti? Sela.
La tua benignità sarà ella narrata nel sepolcro, o la tua fedeltà nel luogo della distruzione?
Le tue maraviglie saranno esse note nelle tenebre, e la tua giustizia nella terra dell'oblìo?
Ma, quant'è a me, o Eterno, io grido a te, e la mattina la mia preghiera ti viene incontro.
Perché, o Eterno, rigetti tu l'anima mia? Perché nascondi il tuo volto da me?
Io sono afflitto, e morente fin da giovane; io porto il peso dei tuoi terrori e sono smarrito.
I tuoi furori mi son passati addosso; i tuoi terrori m'annientano,
mi circondano come acque ogni giorno, mi attornian tutti assieme.
Hai allontanato da me amici e compagni; i miei conoscenti sono le tenebre.