Commento, spiegazione e studio di Zaccaria 11:8-13, verso per verso
E sterminai i tre pastori in un mese; l'anima mia perdette la pazienza con loro, e anche l'anima loro m'avea preso a sdegno.
E io dissi: "Non vi pascerò più; la moribonda muoia, quella che sta per perire perisca, e quelle che restano, divorino l'una la carne dell'altra".
E presi la mia verga Favore e la spezzai, per annullare il patto che avevo stretto con tutti i popoli.
E quello fu annullato in quel giorno; e le pecore più misere del gregge che m'osservavano, conobbero che quella era la parola dell'Eterno.
E io dissi loro: "Se vi par bene, datemi il mio salario; se no, lasciate stare". Ed essi mi pesarono il mio salario; trenta sicli d'argento.
E l'Eterno mi disse: "Gettalo per il vasaio, questo magnifico prezzo, al quale m'hanno stimato!" E io presi i trenta sicli d'argento, e li gettai nella casa dell'Eterno per il vasaio.