Capitolo 33 Il sesto guaio contro coloro che depredano gli altri e che sono traditori.

Il sesto guaio sembra nel contesto essere diretto contro l'Assiria per qualche atto sleale. Possiamo confrontare e confrontare come il precedente elenco di guai si concludesse con un 'ho' (o 'guai') verso l'Assiria ( Isaia 10:5 ), ma ora l'Assiria è andata oltre il pallido e riceve invece 'guai'. L'atto sleale può essere visto come avvenuto in 2 Re 18:13 quando Sennacherib accettò condizioni di pace e tributi da Ezechia, ma poi avanzò e assediò Gerusalemme.

Dietro il suo cambiamento di opinione potrebbe esserci stata la notizia del raduno dell'esercito egiziano, forse integrato da ausiliari di Giuda. Senza dubbio si persuase di essere giustificato per questo, ma Gerusalemme e Isaia lo videro come un tradimento, poiché non avevano preso parte alla ribellione dopo la resa.

Qui il capitolo prosegue poi con una preghiera a Yahweh, seguita da una dichiarazione della vittoria che ha ottenuto, che ha portato a una trasformazione almeno temporanea a Gerusalemme, come avremmo previsto ( Isaia 33:2 ). Ma non durerà a lungo, come ha chiarito il capitolo precedente. Segue un ulteriore lutto per l'atto di tradimento e la promessa di Yahweh di rispondere ad esso, risultando in una descrizione, come tante volte in Isaia, del trionfo di Dio e del tempo della benedizione finale.

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