Salmi 30:1-12
1 Salmo. Cantico per la dedicazione della Casa. Di Davide. Io t'esalto, o Eterno, perché m'hai tratto in alto, e non hai permesso che i miei nemici si rallegrassero di me.
2 O Eterno, Dio mio, io ho gridato a te, e tu m'hai sanato.
3 O Eterno, tu hai fatto risalir l'anima mia dal soggiorno de' morti, tu m'hai ridato la vita perch'io non scendessi nella fossa.
4 Salmeggiate all'Eterno, voi suoi fedeli, e celebrate la memoria della sua santità.
5 Poiché l'ira sua è sol per un momento, ma la sua benevolenza e per tutta una vita. La sera alberga da noi il pianto; ma la mattina viene il giubilo.
6 Quanto a me, nella mia prosperità, dicevo: Non sarò mai smosso.
7 O Eterno, per il tuo favore, avevi reso forte il mio monte; tu nascondesti la tua faccia, ed io fui marrito.
8 Io ho gridato a te, o Eterno; ho supplicato l'Eterno, dicendo:
9 Che profitto avrai dal mio sangue s'io scendo nella fossa? Forse che la polvere ti celebrerà? predicherà essa la tua verità?
10 Ascolta, o Eterno, ed abbi pietà di me; o Eterno, sii tu il mio aiuto!
11 Tu hai mutato il mio duolo in danza; hai sciolto il mio cilicio a m'hai cinto d'allegrezza,
12 affinché l'anima mia salmeggi a te e non si taccia. O Eterno, Dio mio, io ti celebrerò in perpetuo.
XXX. Confida in Dio, non in Sé. Il Sal. non era inteso originariamente, come suggerisce il titolo, per la purificazione e la dedicazione del Tempio nel 165 aC dopo la sua contaminazione da parte di Antioco Epifane (p. 104). Piuttosto è l'inno di un individuo, che ( Salmi 30:1 ) ringrazia il Signore per la liberazione da una malattia che minacciava la morte.
Salmi 30:3b . Leggi mg.
Salmi 30:6 . Si era assicurato troppo della sua prosperità e il dolore gli aveva insegnato la sua dipendenza da Dio. L'orrore ebraico della morte (Salmi 30:9 ) nasceva principalmente dalla convinzione che con la morte cessasse ogni rapporto con Dio. Questo differenzia la paura della morte ebraica da quella, ad esempio, dei Greci.
Salmi 30:11segg . Rinnova il suo ringraziamento. la mia gloria: cioè la mia anima come sede dell'onore e della dignità.