Commento biblico dell'espositore (Nicoll)
Numeri 5:5-10
2. Espiazione per trasgressione
L'emanazione di questo passaggio si riferisce al peccato di furto o a qualsiasi altra violazione dell'ottavo comandamento che comportava una trasgressione non solo contro l'uomo, ma anche contro Dio: "Quando un uomo o una donna commetterà un peccato che gli uomini commettono per commettere un fallo contro il Signore e quell'anima sarà colpevole; allora confesseranno il peccato che hanno commesso». Lo statuto integra quello dato in Levitico 6:1 , omettendo alcuni dettagli, ma aggiungendo la disposizione che se il defraudato è morto, si restituirà al goel , e se non vi è parente superstite, al sacerdote.
I casi specificati nel Levitico sono quelli di falso affare riguardo a un deposito o affare, rapina, oppressione, -probabilmente in modo di trattenere il salario da un lavoratore, -trovare ciò che è stato perso e negarlo; ma in ogni caso il giuramento falso si aggiunge all'offesa e lo costituisce una trasgressione contro il Signore. La restituzione all'uomo deve essere effettuata restituendo la somma e un quinto in più; a Dio portando un montone senza difetto, con il quale il sacerdote compie l'espiazione.
In questo statuto la punizione non sembra severa. Ma la pena viene inflitta dopo la confessione, quando il delitto è rimasto per qualche tempo inosservato. La legge ordinaria richiedeva per il furto di un bue, se l'animale non fosse stato macellato, doppia restituzione; e se fosse stato macellato o venduto, restituzione quintuplicata. Nel caso di una pecora macellata o venduta la restituzione doveva essere quadruplicata. La confessione del furto, secondo il presente statuto, diminuisce la pena.
Notevole in particolare è la disposizione per l'espiazione, che non è ammessa da nessun'altra parte in relazione a una grave violazione della legge morale. Ogni offesa ai primi quattro comandamenti doveva essere punita con la morte; così anche l'omicidio, l'adulterio e alcuni altri crimini. Ci si sarebbe potuto aspettare che il falso giuramento da parte di qualcuno riguardo a furti o oggetti di valore a lui affidati avrebbe aumentato la sua colpa.
Qui, tuttavia, per mezzo dell'ariete dell'espiazione anche quella offesa sembra essere espiata. Forse la confessione è tenuta per mitigare il crimine. Eppure la natura dello statuto è sorprendente ed eccezionale.